ANCHE MOTIVAZIONE

"Lo stereotipo è un'opinione precostituita [...] frutto di un antecedente processo d’ipergeneralizzazione e ipersemplificazione."  Questa definizione tratta dal vocabolario Treccani mi permette di chiarire un equivoco.

Le volte che ho presentato ad uno sconosciuto il mio lavoro come coaching, infatti, mi sono sentito dire Ah, fai il motivatore! Il coach come motivatore è l'immagine stereotipata che proviene dall'ambito sportivo anglosassone nella quale, il più delle volte, l'intervento di coaching consiste nel far ritrovare la spinta emotiva all'atleta.

Questo modo di guardare all'intervento del coach presuppone, inoltre, che la persona che si rivolge al professionista sia demotivata ed abbia bisogno di una "spinta" (altrimenti il motivatore a cosa serve?). Il che può essere molto lontano da quello che, invece, sente una persona che chiede supporto.

La persona, infatti, può essere motivata a livelli alti ma, nonostante ciò, non riuscire ad ottenere quello che vuole in quanto le manca un supporto in termini di metodo, come in questo caso

Può avere la motivazione bloccata da resistenze al cambiamento come nel caso di un manager che non riusciva a chiudere contratti nonostante i clienti apprezzassero molto il prodotto e il manager non vedesse l'ora di venderlo!

Può avere una motivazione a livelli talmente alti che è la motivazione stessa a rendere l'obiettivo irrealizzabile come in questo caso

Il termine coach risale al XV secolo. In origine, indica la carrozza e la sua funzione di trasporto mentre nel XIX secolo è usato per indicare i tutor universitari inglesi che hanno il compito di "traghettare" gli allievi alla conclusione degli studi con successo.

Il coach deve far raggiungere alla persona l'obiettivo a cui ambisce o farle risolvere il problema che presenta tenendo conto della motivazione ma, soprattutto, considerando, di volta in volta, come è strutturata la complessità della situazione che si presenta e agendo di conseguenza. Con le parole di  G. Nardone Tutto ciò che serve; solo ciò che serve.


Simone Battistutta


Grazie a Gerd Altmann da Pixabay per la foto